Falsi miti skincare
I pori si aprono e si chiudono?
Mito | I pori si aprono e si chiudono a contatto con il vapore o con sbalzi di temperatura tra acqua calda e fredda. |
Realtà | I pori non si aprono né si chiudono, non sono delle porte! |
I pori non sono delle porte: non si aprono con l'acqua calda né con il vapore e non si chiudono con l'acqua fredda. Durante la pulizia del viso, il vapore serve per fluidificare il sebo, facilitando l'estrazione delle impurità. Con prodotti cosmetici formulati ad hoc si può semplicemente tentare di affinare le dimensioni dei pori: è consigliato utilizzare sostanze funzionali astringenti (per esempio, il Fomes Officinalis o l'estratto di Bardana), maschere argillose e acido salicilico.I pori non sono delle porte: non si aprono con l'acqua calda né con il vapore e non si chiudono con l'acqua fredda. Durante la pulizia del viso, il vapore serve per fluidificare il sebo, facilitando l'estrazione delle impurità.
Gli attivi in fondo all'inci sono meno efficaci?
Mito | La pelle respira. Alcuni prodotti potrebbero soffocarla. |
Realtà | La pelle non respira. |
Gli ingredienti presenti in fondo all'elenco degli ingredienti (noto anche come "INCI") di un prodotto per la cura della pelle, sono generalmente presenti in quantità minori rispetto agli ingredienti presenti in cima all'elenco, ricordando che le sostanze presenti in concentrazione inferiore all’1% possono essere elencate in ordine sparso, dopo quelle con concentrazione uguale o superiore all’1%.
Tuttavia, ciò non significa necessariamente che questi ingredienti siano inefficaci. Alcuni ingredienti presenti in fondo all'elenco possono avere proprietà molto benefiche per la pelle ma esplicano la loro attività a concentrazioni basse. Anzi a concentrazioni più alte potrebbero avere l’effetto opposto e causare irritazioni: un esempio tipico è il retinolo che esplica le sue proprietà miracolose già allo 0,3% di concentrazione.
Attenzione anche a chi mette percentuali altissime di un attivo che vi interessa: è sempre bene verificare in che forma è l’attivo e tenere presente che questa concentrazione potrebbe essere non reale e l’attivo essere “diluito”.
La pelle respira?
Mito | La pelle respira. Alcuni prodotti potrebbero soffocarla. |
Realtà | La pelle non respira. |
In medicina la respirazione ha un unico significato ed implica che ci siano polmoni o altri organi di respirazione coinvolti. Quindi no, la pelle non può respirare.
La pelle è un organo molto importante per la termoregolazione del corpo e per il mantenimento dell'equilibrio idrico, ed è ricca di ghiandole sudoripare che producono sudore, che aiuta a raffreddare il corpo attraverso l'evaporazione. Riceve l’ossigeno non dall’aria bensì dai vasi che irrorano il derma, con cui scambia O2 e nutrimenti.
La parola "respirare" viene spesso usata in modo figurato per indicare che, quando la pelle non respira, è perchè viene occlusa da prodotti cosmetici: l’occlusione non significa “soffocare la pelle” ma anzi molte volte l’occlusione ci serve per non farla disidratare, diminuendo la cosiddetta TEWL (transepidermical water loss).
I cosmeceutici sono più efficaci?
Mito | I cosmeceutici penetrano più in profondità nella pelle. |
Realtà | La categoria cosmeceutici non esiste, sono dei cosmetici. |
L'industria dei cosmeceutici è un vasto mercato guidato dai consumatori, che ha dimostrato vendite in forte espansione dall'inizio degli anni 2000.
Il termine "cosmeceutico", che unisce le parole cosmetico e farmaceutico, è stato reso popolare dal Dr. Albert Kligman negli anni '80: identifica una serie di agenti topici che offrono sia proprietà dei cosmetici, che migliorano l'aspetto della pelle, sia proprietà dei farmaci, che alterano terapeuticamente la fisiologia della pelle e/o invertono un processo patologico. Un esempio di cosmeceutici è lo shampoo antiforfora, che è sia cosmetico (un detergente) che farmaco verificato per trattare la forfora.
Per definizione, i cosmeceutici apportano meno cambiamenti clinici rispetto ai farmaci più regolamentati e prescritti, tuttavia il termine cosmeceutico non ha alcun significato ai sensi della legge.
Più il prodotto costa, più funziona?
Mito | I prodotti costosi sono migliori. |
Realtà | L'efficacia dei prodotti non dipende dal costo. |
Partiamo da un presupposto: il costo di un prodotto è influenzato da molti fattori, come i costi di produzione, il marketing e il profitto marginale del produttore. Pertanto, il prezzo di un prodotto non sempre corrisponde alla sua qualità o alla sua efficacia.
Esistono prodotti che costano molto ma quello che ti porterai a casa rischierà di essere principalmente un bellissimo packaging, costato all’azienda moltissimo (e quindi anche a te). La qualità di un prodotto dipende da molti fattori, come la formulazione, gli ingredienti e dalle modalità di utilizzo. Certo, ci sono prodotti più costosi che contengono ingredienti di alta qualità e sono formulati in modo molto efficace, ma questa non è la regola.
I siliconi e i parabeni fanno male?
Mito | I siliconi e i parabeni sono sempre dannosi per la pelle e la salute. |
Realtà | I siliconi e i parabeni, se usati nelle giuste concentrazioni, non sono pericolosi per la maggior parte delle persone e sono considerati sicuri da autorità sanitarie. |
I siliconi e i parabeni sono ingredienti comunemente utilizzati nei prodotti per la cura della pelle e dei capelli. Nonostante l’apprensione e il timore pubblico che si tratti di sostanze dannose o non "naturali", sono state dichiarate sicure sia dalla FDA che dalla Commissione Europea.
Ma qual è la differenza tra parabeni e siliconi e, soprattutto, a cosa servono?
Siliconi
I siliconi, e soprattutto i polidimetilsilossani, rappresentano una classe di eccipienti per la fabbricazione di prodotti dermatologici per uso topico. Grazie alle loro eccezionali proprietà fisico-chimiche, offrono numerose possibilità di applicazione per formulazioni farmaceutiche per
uso cutaneo. Oltre amigliorare le proprietà estetiche e sensoriali,possono migliorare le proprietà essenziali di formulazioni come la lorostabilità. La cosa incredibile è che la maggior parte dei siliconi utilizzati per l'uso topico ha un bassissimo potenziale tossico per l'uomo.
Parabeni
I parabeni sono invece utilizzati come conservanti per prevenire la crescita di batteri e muffe: la cosa migliore è che sono alcuni dei conservanti meno allergenici disponibili, con tassi di sensibilizzazione da contatto tra lo 0,5% e l'1,4% (tassi che sono rimasti stabili dagli anni '90).
Tuttavia, la reputazione di questi composti è piuttosto negativa, anche se la conservazione del prodotto è una necessità assoluta per evitare che microbi particolarmente problematici, come lo Staphylococcus aureus gram-positivo e l'Escherichia coli gram-negativo, contamino i cosmetici. I parabeni più utilizzati sono: methylparaben, ethylparaben, propylparaben e butylparaben., generalmente a concentrazioni dello 0,4% o inferiori.
I parabeni e i siliconi sono stati classificati sicuri dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, oltre che dalla Commissione Europea. Questa, attraverso il Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore (SCCS), esprime un parere sulle singole sostanze, ovvero da organi di regolamentazione che assicurano la sicurezza di tutte le sostanze in commercio, basandosi sulla letteratura scientifica.
I prodotti clean sono migliori?
Mito | I prodotti "clean" sono sempre migliori per la pelle e l'ambiente. |
Realtà | Non ci sono prove scientifiche che i prodotti "clean" siano più efficaci o sicuri dei tradizionali. |
I prodotti per la cura della pelle e dei capelli definiti "clean" sono prodotti che, secondo i loro produttori, sono privi di sostanze chimiche dannose o potenzialmente tossiche. Questi prodotti spesso contengono ingredienti naturali o organici e sono formulati senza l'utilizzo di sostanze come parabeni, solfati o siliconi. Molti consumatori scelgono di utilizzare prodotti clean per la cura della pelle e dei capelli perché ritengono che questi prodotti siano più sicuri e meno irritanti per la pelle rispetto ai prodotti formulati con sostanze chimiche.
Tuttavia, dobbiamo chiederci se la scelta di ingredienti considerati più naturali sia davvero migliore, e se la scelta di ingredienti considerati più chimici sia davvero peggiore. Molti “prodotti naturali” contengono elevate concentrazioni di estratti botanici, che sono una delle principali cause di dermatite da contatto irritante, allergica, fotosensibilizzazione e perfino intossicazioni. In uno studio condotto dall'Università di Ferrara, il 6,22% degli utilizzatori di prodotti erboristici topici ha riportato una o più reazioni cutanee avverse.
In aggiunta a questo, tutti i cosmetici esistenti in commercio sono sicuri per legge e nessun ingrediente può essere inserito in un prodotto cosmetico se certificato come dannoso.
I parabeni, ad esempio, sono alcuni dei conservanti meno allergenici disponibili, con tassi di sensibilizzazione da contatto tra lo 0,5% e l'1,4% (tassi che sono rimasti stabili dagli anni '90).
I rimedi "fai da te" sono effiaci?
Mito | I rimedi "fai da te" sono sempre efficaci e sicuri per la pelle. |
Realtà | Alcuni rimedi "fai da te" possono essere inefficaci o addirittura dannosi, poiché non sono formulati per esigenze specifiche della pelle. |
Abbiamo tutti provato ad utilizzare prodotti facilmente reperibili e poco costosi, sperando che avessero qualche effetto sulla nostra pelle: il dentifricio sul brufolo, il limone per le macchie, avocado, zucche, miele, olio d’oliva. La dura verità è che, se fosse così facile, non ci sarebbe una scienza dietro ai prodotti di cosmetica e non ci sarebbero controlli e test mirati ad assicurarci che tutto quello che mettiamo in faccia non sia dannoso.
Il problema è che molti prodotti che abbiamo in casa, o che troviamo facilmente al supermercato, non sono assolutamente utili alla nostra pelle e, soprattutto, non sono stati testati per essa. I rimedi fai da te provocano la maggior parte delle volte disastri come irritazioni, reazioni allergiche e dermatiti. I cosiddetti “prodotti naturali” contengono inoltre elevate concentrazioni di estratti botanici che sono una delle principali cause di dermatite da contatto irritante, allergica e fotosensibilizzazione. In uno studio condotto dall'Università di Ferrara, il 6,22% degli utilizzatori di prodotti erboristici topici ha riportato una o più reazioni cutanee avverse.
Per concludere, prima di spruzzarti qualsiasi agrume tu trovi in frigorifero, pensa davvero se quello può esserti utile e se può essere davvero la soluzione migliore per la tua pelle, meglio degli attivi chimici che sono stati ampiamente studiati in letteratura scientifica dermatologica.
La pelle si abitua?
Mito | La pelle si abitua ai prodotti skincare. |
Realtà | La pelle non crea, nel tempo, un'immunità ai prodotti skincare. |
Ti è capitato sicuramente di leggere che, dopo un po' di tempo, la pelle si assuefa ai prodotti che si stanno utilizzando ed è per questo necessario cambiarli spesso. Questo non ha nessun fondamento scientifico e adesso ti spieghiamo il perché.
La pelle non si può abituare per un semplice motivo: il turnover cellulare fisiologico è di 20-28 giorni. Vuol dire che nel giro di un mese tutte le cellule della tua pelle sono cambiate.
Se la tua crema non funziona più come prima, può dipendere da diversi fattori: l’alternanza delle stagioni, lo stress o il tuo stile di vita possono interferire e la pelle può manifestare delle esigenze diverse.