Ti guardi allo specchio e il viso è arrossato. Pensi: “È solo pelle sensibile, passerà”. Poi, però, il rossore resta. A volte noti piccoli capillari sulle guance. Altre volte, il colorito sembra cronico e la pelle appare più calda o ispessita. E qui nasce il dubbio: rosacea, couperose o semplice sensibilità? Tre condizioni diverse, un sintomo in comune: il rossore. Capire le differenze aiuta a gestire meglio la pelle e a scegliere la routine più adatta.
Che cos’è la pelle sensibile?
La pelle sensibile è una condizione cutanea diffusa. Significa che la pelle ha una soglia di tolleranza più bassa: si irrita facilmente, anche con stimoli minimi. Vento, sole, freddo o un cosmetico troppo aggressivo possono bastare a scatenare rossore, pizzicore o bruciore.
Non sempre i segni sono visibili: spesso chi ha la pelle sensibile descrive fastidi anche senza manifestazioni evidenti. È una condizione variabile: peggiora con stress, sbalzi di stagione e freddo intenso e si calma quando la barriera cutanea torna stabile.
Cos’è la couperose?
La couperose è una manifestazione vascolare: i capillari superficiali si dilatano in modo permanente e diventano visibili. Si presenta con un rossore costante, soprattutto su guance e naso, accompagnato da piccoli vasi evidenti (teleangectasie).
Le cause principali includono predisposizione genetica, esposizione solare cronica, invecchiamento cutaneo e fattori ambientali.
Non sempre è associata a bruciore o pizzicore: molte persone notano solo la presenza estetica dei capillari.
Che cos’è la rosacea?
La rosacea è una patologia infiammatoria cronica della pelle.
Colpisce soprattutto il centro del viso, guance, naso, fronte e mento, con un rossore persistente che può peggiorare nel tempo.
È spesso accompagnata da una sensazione di calore o, in alcuni casi, da papule o pustole che ricordano l’acne.
Ne esistono diversi sottotipi (eritematotelangectasica, papulo-pustolosa, fimatosa, oculare) e richiede sempre una valutazione dermatologica.
La skincare ha un ruolo di supporto, ma la terapia resta clinica.
Perchè si confondono?
Il comune denominatore è il rossore.
Ma ci sono differenze importanti:

Come trattarla con la skincare
Qualunque sia il “nome” dietro al rossore, la regola resta la stessa: la pelle va trattata con gentilezza e costanza.
La prima scelta importante è usare prodotti dermatologicamente testati su pelli sensibili, in modo che la formula sia pensata per ridurre al minimo il rischio di reazioni.
Un buon protocollo cosmetico si basa su pochi step:
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Detersione delicata → detergenti che rispettano il film idrolipidico e non lasciano la pelle che tira. Una schiuma troppo sgrassante o un sapone aggressivo possono aumentare la reattività.
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Attivi idratanti e lenitivi → Ceramidi, Niacinamide, Beta-Glucano, Avena, Madecassoside ed Ectoina rafforzano la barriera cutanea, migliorano la capacità della pelle di trattenere acqua e riducono la sensazione di pizzicore o calore.
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Protezione solare quotidiana → fondamentale anche in città: i raggi UV aumentano lo stress ossidativo e favoriscono la vasodilatazione e i rossori. Un filtro adatto alle pelli sensibili mantiene la pelle più stabile nel tempo.
L’obiettivo non è eliminare del tutto il rossore, ma creare le condizioni perché la pelle si mantenga più confortevole.
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